Ricerca, sperimentazione ed evoluzioni tecniche a cura del Dott. Diego Maggio, Bsc (Hons), D.O., CST-D
LA FUNZIONE DELLE VIBRAZIONI SONORE IN CST E SER.
Per provare a spiegare come viene utilizzato un Armonizzatore in Tecnica e Terapia Cranio-Sacrale (CST – Cranio Sacrale Therapy), dobbiamo affrontare l’argomento delle “Cisti Energetiche”, rilevate dal Dott. John Edwin Upledger durante l’esecuzione delle tecniche del Rilascio Somato-Emozionale (SER® – SomatoEmotional Release®).
Le Cisti Energetiche sono dei “punti” in cui si blocca il fluire dell’energia nell’organismo.
Si formano nelle persone in conseguenza a traumi (sia fisici sia emotivi; o meglio, nella componentistica emotiva correlata al trauma fisico) e inibiscono il corretto flusso energetico vitale (spesso fino ad influire sul Ritmo Cranio-Sacrale (RCS), modificandone sensibilmente la sua propria ed ottimale Simmetria, Qualità, Ampiezza e Frequenza (SQAF) del Sistema Cranio-Sacrale (SCS), caratterizzato anche dall’assorbimento e l’emissione del liquido encefalorachidiano (liquor).
Praticamente le Cisti d’Energia influiscono sull’intera omeostasi della persona (omeostasi = la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità, sia delle proprietà chimico-fisiche interne che comportamentali, che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale regime dinamico deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso precisi meccanismi autoregolatori).
La Tecnica Cranio-Sacrale e il Rilascio Somato-Emozionale aiutano a dissipare (rilasciare) le Cisti Energetiche.
Esistono diverse tecniche di valutazione (il Fattore Significativo, l’Arching, ecc.) che permettono all’ operatore di CST e SER di percepire/rilevare le Cisti Energetiche nell’organismo della persona.
Una volta rilevata la Cisti Energetica, si indaga sulla causa che l’ha generata e lo si può fare attraverso il tocco (partendo dal punto in cui si trova la cisti energetica e seguendo la direzione a cui porta la restrizione del sistema fasciale da essa generata), oppure attraverso il dialogo terapeutico (dialogo con il Sé superiore del paziente), cioè quello che il Dott. Upledger chiama “Il dialogo con il Medico Interiore.
Mentre le mani dell’operatore “ascoltano” le modificazioni fasciali che avvengono nell’organismo del paziente, attraverso questi metodi di valutazione, spesso si ottiene già il rilascio della Cisti Energetica, dato che le restrizioni fasciali conducono a rilevare la “sofferenza” di determinati organi o sistemi fisiologici e quindi danno modo di trattarli in modo mirato.
A volte, invece, occorre entrare in empatia con il paziente usando un linguaggio non convenzionale.
Uno di questi linguaggi (e relative tecniche) è basato sulle Integrazioni Sensoriali che, ovviamente vanno ad interessare i 5 sensi, tra cui l’udito.
Il metodo usato, ovviamente, dipende anche dalla percezione che l’operatore ha rispetto ai segnali che riceve dal Medico interiore del paziente (molte persone durante la seduta di trattamento hanno delle visualizzazioni, altre delle sensazioni corporee, o delle memorie di sapori, o delle memorie olfattive, o appunto delle percezioni sonore).
Uno dei linguaggi è quindi il suono.
Immaginiamo la Cisti Energetica come un punto “fisico” nel nostro organismo, situato su di un canale energetico (come ad esempio quello dei Meridiani dell’antica Medicina Cinese), oppure situato in uno degli organi del nostro corpo fisico (fegato, milza, ecc.).
Come un sasso lasciato cadere nell’acqua, la Cisti Energetica emanerà/produrrà delle “onde” circolari concentriche, partendo punto in cui si è depositata sulla superficie.
I vortici creati delle Cisti Energetiche, possono espandersi nell’organismo dall’interno alla superficie del corpo ed essere anche paragonati ad un movimento più o meno simile a quello dei Chakra.
Se pensiamo a questo movimento, spontaneamente abbiamo come paragone la percezione visiva di una propagazione dell’onda che non è distante dal portarci a fare un parallelo con il diagramma di diffusione delle onde elettromagnetiche o delle onde sonore (esiste una spiegazione scientifica a questo e la vedremo in seguito).
Questi vortici, dunque, interferiscono con il normale flusso energetico (flusso rilevabile anche attraverso i principali Meridiani descritti dalla Medicina Tradizionale Cinese).
I vortici delle Cisti energetiche hanno anch’essi un loro movimento, ampiezza, intensità e possono essere riconducibili a varie frequenze. Come per i vortici dei Chakra, possono anche essere associati ad un “suono/nota” che, a sua volta, corrisponde ad un organo fisiologico.
Se il linguaggio più consono al dialogo con il non conscio del paziente, risulterà essere quello del suono, potremo dire che l’operatore potrà rilevare delle vibrazioni dissonanti (create dalle cisti energetiche e dai loro vortici) nell’armonia generale dell’organismo del paziente o, ancor meglio, individuare l’organo o il sistema fisiologico che nella disfunzione, risulta “distorto” o “disarmonico”.
L’operatore potrà anche mettersi in contatto con il non conscio del paziente attraverso il suono, usando degli strumenti musicali come l’Armonizzatore.
Quindi, in sintesi, la Cisti Energetica, nella definizione data dalla Tecnica Cranio Sacrale e dal Rilascio Somato-Emozionale, ha le seguenti caratteristiche:
• è posizionata nell’organismo del paziente in corrispondenza ad una linea energetica vettoriale (Sul sistema dei Vettori nell’organismo umano, il Dott. Upledger ha diffusamente scritto in più d’uno dei suoi testi tradotti e pubblicati in tutto il mondo);
• la linea vettoriale (nel Sistema Vettore/Asse che costituisce l’impalcatura energetica dell’organismo) su cui è posizionata la cisti energetica porta a considerare un determinato organo o un sistema fisiologico sofferente;
• la causa di tale sofferenza è riconducibile alle conseguenze dovute ad un trauma (fisico e/o emotivo);
• il trauma altera l’intera omeostasi della persona, producendo una sintomatologia spesso anomala (vedi i Trigger Point) e può condensarsi in un punto specifico nel sistema fisiologico.
Partendo da questo presupposto: uno dei metodi di rilevazione della Cisti Energetica è la dissonanza armonica percepita in una o più note correlate, ognuna, ai vari organi o sistemi fisiologici del nostro corpo.
Spesso il paziente accoglie alcuni suoni favorevolmente (significa che non c’è disfunzione nel sistema o nell’organo associato a quella specifica nota) e altri con fastidio (potrebbe esserci una disfunzione a livello dell’organo o del sistema associato a quel suono/nota).
A questo proposito desideriamo citare un brano tratto dal libro CELL TALK, scritto da Dott. John Upledger, in cui viene riportato uno dei primi esperimenti fatti con l’associazione delle note agli organi e sistemi del corpo umano e la CranioSacral Therapy.
Dobbiamo premettere che il Dott. John E. Upledger (nato in America nel 1932 e morto nel 2012), oltre ad essere Medico Chirurgo, Agopuntore e Osteopata, era anche un musicista (per passione).
Nella sua vita il Dott. Upledger è stato sempre un ricercatore, oltre che un terapista e il fondatore dell’Upledger Institute International della Florida – USA, che ad oggi conta più di 170 centri nel mondo (uno per ogni nazione). Per i suoi studi e per essere stato l’evolutore dell’osteopatia tradizionale ideando la CranioSacral Therapy ed il creatore del Rilascio Somato-Emozionale (SomatoEmotional Release) è stato definito dal Time Magazine (che gli ha dedicato una copertina nel 2001) come l’innovatore della Medicina Alternativa.
Qui di seguito riportiamo (in corsivo) uno dei brani da lui scritti nel suo libro “CELL TALK”, tratto dal capitolo “Musica e consapevolezza tessutale” (con alcuni “omissis”, nel rispetto al diritto di autore). Dal seguente brano sono proseguite le ricerche dei suoi allievi diretti, e attuali terapisti e docenti di CST, sull’influenza delle vibrazioni sonore nell’organismo umano ed in particolare nel Sistema Cranio-Sacrale.
– “Musica e consapevolezza tessutale.
Come musicista, divenni ben presto consapevole che alcune parti del mio corpo risuonavano in risposta a certe note; interagivo soprattutto con le note basse, come quelle suonate da un violoncello, particolarmente gradite al mio epigastrio.
Circa sei anni fa, ad Amsterdam, mi capitò di discutere con un amico cardiologo del potenziale di risonanza tessutale. Mi disse che diversi anni prima era stato un violoncellista, e riuscii a convincerlo a riprendere lo strumento ed eseguire delle scale, mentre quattro di noi ascoltavano.
Ci mettemmo tutti sdraiati e ascoltammo quali note ci facevano sentire bene e quali no: scoprimmo che una singola nota riusciva a provocarmi dolore, mentre poteva alleviare il dolore di uno degli altri. Tutti avevamo delle note che ci piacevano maggiormente, ed altre che non ci piacevano affatto.
…. omissis …. l’avrei aiutato a capire quali note fossero maggiormente benefiche per la sua schiena. Riuscivo a sentirlo palpando i cambiamenti di tensione muscolare nelle zone interessate, mentre il violoncellista suonava note diverse allo strumento.
Non ci volle molto a capire che un Sol rilassava la muscolatura ed alleviava il dolore; fu anche evidente che la nota La 440, la nota che di routine era quella con cui l’orchestra eseguiva gli accordi, provocava tensione nella sua muscolatura e causava uno stato negativo. Adesso evita di stare sul palco mentre l’orchestra accorda gli strumenti, e si fa eseguire il Sol da un violoncellista quando deve trovare sollievo.
…. omissis …. Abbiamo scoperto che quando troviamo la nota in base alla quale il tessuto in questione risuona, riusciamo a convincerlo a seguire il violoncello lungo semplici linee melodiche; lavorando in questo modo, percepiamo che aumenta la sensazione di relax, la vitalità, e lo scorrere dell’energia tessutale. Sembra essere molto efficace dal punto di vista terapeutico.
Sono convinto non solo che i singoli organi, muscoli e nervi abbiano la loro individuale coscienza energetica, ma che abbiano anche propri gusti e preferenze musicali.
Sia io che il nostro responsabile dei programmi di terapia intensiva, un fisioterapista, suoniamo il piano; in genere, entrambi percepiamo nella nostra coscienza, una volta che è stata individuata la risonanza iniziale, se una certa melodia è appropriata per un certo tessuto. Potrebbe trattarsi della consapevolezza del tessuto che ci comunica le melodie che si rivelerebbero terapeutiche?
Conclusioni
Tutte queste esperienze, assieme a molte altre, mi hanno condotto a credere che la materia sia energia densa, che l’energia sia una sostanza molto rarefatta, e che tra i due estremi esista ogni possibile grado di densità o di rarefazione.
A livello viscerale, so anche che ogni cosa possiede una coscienza, e che i campi energetici di questo infinito numero di coscienze sono in uno stato di costante amalgama ed interazione.
Quindi, le sensazioni che noi, in qualsiasi momento, percepiamo, oppure le idee che abbiamo in testa, potrebbero essere il risultato delle modificazioni dei campi energetici della coscienza, sia di quelli vicini che distanti da noi.
Non è possibile fornire una precisa descrizione della condizione o stato della coscienza energetica in un certo istante oppure in un certo luogo. È possibile una descrizione a livello qualitativo, che è meno rigoroso, e probabilmente molto più utile del tentativo di formulare una descrizione quantitativa che sarebbe necessariamente meno accurata e quindi fuorviante.
Il fatto che l’esatta precisione sia impossibile è un fatto della vita rispetto al quale semplicemente dobbiamo adattarci e con il quale dobbiamo convivere. Dopo che ci saremo adattati, la vita diventerà molto meno faticosa.
Poiché tutti i campi interagiscono costantemente, la coscienza energetica che noi proiettiamo ha un effetto, per quanto diluito, su lontani campi di coscienza energetica, e forse può anche avere un effetto più forte di quello che esercita sui campi vicini. …. omissis ….”
John E. Upledger –
Sulla base di quanto scritto sopra, oggi, alcune delle Tecniche di Terapia Cranio-Sacrale (CST) e Rilascio Somato-Emozionale (SER) prevedono l’utilizzo del “suono”, sia prodotto dalla “voce” sia da uno strumento musicale, per effettuare una valutazione contestuale alla CST.
Il suono dell’Armonizzatore, quindi in CST, può essere uno strumento usato come rilevatore delle anomalie fisiologiche e successivamente fungere da “cartina tornasole” per la riarmonizzazione del suono/nota correlata all’organo. Sottolineiamo anche che i toni dello strumento, usato oggi in CST dai terapisti, si basano sulla scala dei 432 HD GRID.
Oltre che dai terapisti, può essere usato l’Armonizzatore durante specifici esercizi, svolti dagli studenti durante i corsi di Tecnica Cranio-Sacrale, per portare lo studente/operatore all’apprendimento della tecnica attraverso varie metodologie di “ascolto del corpo” e per acuire la propria sensibilità all’ascolto che, oltre ad essere un “ascolto” tattile e peculiare della CST, può coinvolgere anche gli altri sensi, mettendolo in grado di poter comunicare con il non conscio del paziente attraverso ogni tipo di linguaggio proposto dal Medico Interiore del paziente stesso e di recepirne i messaggi che lo porteranno alla dissipazione del disagio fisico.
L’ascolto delle vibrazioni prodotte dal suono e percepite dall’organismo a vari livelli, fa parte dell’allenamento a percepire la realtà nei suoi molteplici aspetti, nelle esperienze sensibili, connettendo i due emisferi del cervello e non fermandosi solo all’interpretazione oggettiva della valutazione.
Se ci si allena a sviluppare la sensibilità nel percepire il campo vibrazionale, si potrà localizzare la Cisti di Energia anche attraverso una dissonanza.
Interiorizzando la vibrazione sonora corretta, che corrisponde all’organo o al sistema fisiologico coinvolto dal campo negativo/distruttivo della Cisti Energetica, ed inviando la corretta vibrazione come armonizzazione terapeutica (come se fosse una “cartina al tornasole”, un modello sistemico ad indice terapeutico), si potrà correggere la dissonanza che si percepisce dall’organo in disfunzione, o dalla cisti energetica stessa.
Le vibrazioni “sonore”, in questo caso, sono un nuovo modo per aiutare il terapista a percepire, valutare e dissipare le Cisti Energetiche. Per alcune persone, è possibile riuscire a percepire a livello vibrazionale il “suono” di una cisti energetica e riuscire di conseguenza ad armonizzare l’anomalia, rappresentata da una “distorsione” vibrazionale.
Uno dei metodi più semplici è quello di iniziare a percepire le vibrazioni date dai suoni associati ai vari Chakra (primari e/o secondari), ma ogni terapista può allenarsi a percepire la vibrazione corretta, riferita ad ogni organo o sistema del corpo umano, rapportandola al percepito del proprio paziente per armonizzare nuovamente l’intero sistema, inviando la corretta vibrazione (che può essere la vibrazione data da un “suono”, una nota, una melodia, una canzone, un mantra, una preghiera, ecc.).
Le vibrazioni terapeutiche.
Precisiamo ancora una volta che per “vibrazioni terapeutiche”, si intendono le vibrazioni prodotte dall’emissione del suono e il loro effetto come una delle possibilità offerte dalle percezioni sensoriali (sia a livello di valutazione della disfunzione, sia a livello di potere energetico della vibrazione).
Qui di seguito inseriamo (in corsivo) alcune citazioni tratte dalle pubblicazioni di vari autori presenti sui siti web italiani, che vanno ad integrare quanto scritto fino ad ora.
– “Si deve intendere, in questo contesto, il fenomeno musicale come fenomeno vibratorio che possiede per sua natura un potere energetico in grado di influenzare l’attività fisiologica e biologica dell’individuo. Si entra cioè in quei campi di studio e sperimentazione che vedono il fenomeno vibratorio, il suono, la musica, oggetto di indagine (es. nel campo della musicoterapia) sia a livello antropologico che medico.
Queste affermazioni ci portano in una dimensione che allarga il normale modo di considerare un fenomeno sonoro, ne allargano i confini, in alcuni casi ci riconducono fino alle cosmologie che concepivano l’origine dell’universo come un fenomeno acustico: oggi, per analogia, potremmo pensare al “Bing Bang”. Spesso, infatti, quando la genesi del mondo è descritta con una sufficiente precisione (scientifica), un elemento acustico interviene nel momento decisivo dell’azione.” –
– “La medicina quantistica, (MQ) attualmente è similare alle altre forme di medicina vibrazionale, ed energetica , in quanto si propone lo scopo di determinare degli squilibri nei campi elettromagnetici “sottili“, e tenta di correggerne o riattivare la comunicazione biologica da alterazioni e disturbi metabolici o strutturali irreversibili.
Nel campo della MQ , qualsiasi disagio fisico od emotivo, può essere definito come un disturbo all’interno del campo bio-elettromagnetico-informazionale.
Le terapie in MQ sono volte a correggere i disturbi energetici allo scopo di attivare il corpo e la mente a sviluppare processi di auto-guarigione.
E’ necessario constatare che la “medicina quantistica” si correla teoricamente alla biofisica quantica , ma spesso usa strumenti di indagine che invece di agire su quanti di energia, come i bio-fotoni della luce e bio-fononi del suono, si basa sul concetto classico di risonanza elettromagnetica tra vibrazioni di frequenze coincidenti, come quella acustica.” –
– “In molte applicazioni dell’acustica e dell’elaborazione del segnale sonoro diventa strettamente necessario conoscere come il suono viene percepito da un essere umano. Il suono, il cui stimolo acustico è composto da onde di pressione che si propagano attraverso l’aria, può essere misurato accuratamente tramite delle apparecchiature sofisticate. Tuttavia capire come queste onde vengano recepite e convertite in pensieri all’interno del nostro cervello non è affatto da sottovalutare: il suono è un segnale analogico continuo che (approssimando a zero il volume delle molecole d’aria) può teoricamente portare un infinito numero di informazioni (essendoci un infinito numero di frequenze portanti, ognuna contenente informazioni relative ad ampiezza e intensità).” –
– “È importante sottolineare, inoltre, che ciò che “si sente” non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche ed emotive.
Queste considerazioni sono riconducibili allo è lo studio della percezione soggettiva umana dei suoni. Più precisamente è lo studio della psicologia della percezione acustica: “Psicoacustica”.” –
Ritornando però agli studi e alle scoperte proposte dalla fisica, occorre esplorare la fisica quantistica ed in particolare parlare di particelle chiamate Fononi.
– “Fonone: è un Quanto di energia associato a un’onda elastica, uguale al prodotto della frequenza dell’onda per la costante di Plank, usato per descrivere i fenomeni termici e vibratori a livello atomico o molecolare.
Il suono si diffonde attraverso i FONONI, particelle quantistiche associate alle onde vibrazionali nei solidi, analoghe ai fotoni delle onde elettromagnetiche. In fisica, quanto di energia associato a un’onda elastica in analogia col fotone, è il quanto di energia associato a un’onda elettromagnetica. Come dire il quanto di energia di vibrazione meccanica, equivalente a quello che è il fotone nei riguardi dell’energia elettromagnetica raggiante. Dalle equazioni che descrivono la dinamica vibrazionale, tenendo conto dell’invarianza traslazionale del cristallo, si ottengono le equazioni di oscillatori armonici indipendenti, caratterizzati da un vettore d’onda di Bloch k e da un indice di branca m. Ciascuno di tali oscillatori, una volta quantizzato, ha uno spettro energetico.” –
Crediamo che qui sia inutile citare gli studi fatti da Masaru Emoto sulla modificazione / trasformazione dei cristalli da’acqua in correlazione alla musica e alle vibrazioni, perché ormai tutti li conoscerete ma, ovviamente, anche questa è stata una delle fonti di approfondimento dello studio sull’effetto delle vibrazioni sonore nell’organismo (tenendo sempre presente che il nostro organismo è formato in maggior parte da liquidi e soprattutto pensando al liquido encefalorachidiano).
– “Il Fonone, in fisica, è dunque una quasi-particella costituita da un modo normale quantizzato di vibrazione di un mezzo elastico. I fononi intervengono in vari fenomeni di scambio energetico tra gli atomi dei solidi. Esempio ne è la considerazione dei F. che interviene in vari fenomeni che comportano scambi energetici tra gli atomi di un cristallo e radiazioni. L’espressione dell’energia del F. è formalmente analoga a quella di un oscillatore armonico e pertanto l’energia totale del cristallo è stata ricondotta a una somma di energia di modi armonici. Il F. può essere considerato come una particella, analogamente a quanto avviene per il fotone nel caso del campo elettromagnetico; la giustificazione del considerare il f. come una particella risiede nel successo delle sue applicazioni in svariati campi della fisica dei solidi.” –
Il Fonone può dunque modificare con la sua vibrazione la capacità termica dei solidi (come i cristalli) e quindi la loro struttura, come avviene per i cristalli d’acqua (si vedano le modificazioni nei cristalli d’acqua, studiati e documentati da Masaru Emoto) e il nostro organismo è composto dal 70% di acqua.
– “L’energia vibrazionale del cristallo dipende dal numero di fononi esistenti per ogni frequenza; tale numero dipende dalla temperatura del cristallo ed è regolato da una legge statistica ben precisa che prende il nome di distribuzione di Bose-Einstein, legge a cui soddisfano tutte le particelle analoghe ai fononi, come ad esempio i fotoni, che vengono collettivamente chiamate Bosoni (le altre particelle elementari che costituiscono la materia, come gli elettroni, i protoni, ecc… vengono dette fermioni e soddisfano alla statistica di Fermi-Dirac). Il numero di fononi, per ciascuna frequenza, a ogni temperatura è dunque regolato dalla legge di Bose-Einstein.” –
– “Esistono vari tipi di F.: F. acustico: v. onda: IV 245 a. * F. autoconsistente: v. fusione: II 785 c. * F. balistico: denomin. data talora a f. di relativ. grande vettore d’onda. * F. coerente: v. fononi nei solidi: II 676 c. * F. longitudinale: quello associato a vibrazioni longitudinali. * F. ottico: v. onda: IV 245 a. * F. silente: v. diffusione risonante della luce nei solidi: II 166 b. * F. termico: v. onda: IV 245 a. * F. trasversale: quello associato a vibrazioni trasversali. * Interazione f.-f. in un cristallo: v. solidi, proprietà di trasporto dei: V 360 d. * Momento cristallino di un f.: v. fononi nei solidi: II 673 d. * Spettroscopia dei f.: v. solidi, proprietà di trasporto dei: V 366 d.” –
– “Una relazione di dispersione lineare è tipica della propagazione del suono. Quindi possiamo scrivere che la velocità del suono nel solido coincide con la velocità di gruppo della vibrazione. I fononi con il loro movimento influenzano il movimento degli atomi, quindi, la frequenza del fonone, nei solidi, influenza la frequenza vibratoria dell’atomo.
Per ogni valore della frequenza fondamentale si avrà una serie di livelli energetici. A differenza che nella molecola, tuttavia, qui la vibrazione si propaga attraverso le celle con vettore d’onda . Al modo normale si può quindi associare una quasiparticella che chiamiamo fonone a un “quanto di suono”. ” –
-“ La Cimatica.
La scienza che studia le forme prodotte dalle onde, ossia, dalle frequenze che possono essere vibratorie sonore, elettromagnetiche, è la: Cimatica.
Il termine cimatica designa una teoria, dovuta allo studioso svizzero Hans Jenny, che tenta di dimostrare un effetto morfogenetico delle onde sonore. Il nome cimatica è stato coniato dallo stesso Hans Jenny, e deriva dal greco kymatika (κυματικά) che significa “studio riguardante le onde” (da kyma (κΰμα) che significa “onda, flutto”).” –
– “Secondo il dottor Victor Beasley – appartenente al gruppo di ricerca presso la statunitense University of the Trees, “ogni cellula ha un campo magnetico che interagisce con quelli delle cellule simili vicine, dando così origine al campo magnetico di un sistema particolare all’interno del corpo umano”. Le vibrazioni dei vari atomi creano così una risonanza e si aggregano nelle cellule con atomi simili. Può accadere che per una qualsiasi causa, queste nostre note di risonanza interiore siano stonate, generando un malessere. Noi possiamo ridare il “LA” al nostro corpo attraverso la meditazione e la musica. In questo modo ristabiliamo l’ordine nell’organismo.
È appurato che i suoni hanno il potere di influire su: la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la tensione muscolare, la temperatura della pelle, le secrezioni interne, le onde cerebrali. Anche i suoni che l’uomo non può avvertire (le onde ultrasonore) possono influenzare profondamente gli esseri umani.” –
– “Le sensazionali scoperte del biologo molecolare russo Pjort Garajev non sono molto note, eppure hanno un che di straordinario. Assieme ad altri suoi colleghi, Garajev avrebbe scoperto che il DNA non è solo la base per la costruzione del nostro corpo, ma funge anche da deposito di memoria. Quello che più colpisce è che il codice genetico segue le stesse regole del linguaggio umano.
Sintassi, semantica e regole basilari della grammatica sono state abbinate, durante gli esperimenti, agli amminoacidi presenti nel DNA e sono state rilevate corrispondenze negli accoppiamenti delle molecole. La conclusione è che il nostro linguaggio non è un fenomeno isolato, ma deriva proprio dal codice genetico.” –
Quest’ultimo concetto espresso qui sopra, potrebbe aiutare moltissimo nella comprensione dell’importanza della verbalizzazione nel “Dialogo Immaginario Terapeutico” proposto dal SER® (SomatoEmotional Release®).
– “Anche molte visioni cosmologiche vedono la materia come un insieme di vibrazioni. Non solo, anche l’uomo è visto come tale, se pensiamo al termine per-sona, ad esempio, il cui significato è: “attraverso il suono”.” –
– “Suono e scienze cognitive. Una significativa ricerca interdisciplinare condotta dall’Associazione Vocal Sound di Lugano tra i campi della fisica, della medicina e della musica, sul tema “la risposta umana al suono e alla vibrazione”, ha portato a una nuova esperienza dell’Informazione, che, per usare delle parole di Fritjof Capra, fornisce “una nuova via d’accesso alle scienze cognitive attraverso il suono”. In base all’approccio cognitivo sviluppato dall’Associazione Vocal Sound (denominato anche approccio cognitivo ININ) l’uomo può riconoscere che è sempre in sintonia con questa natura profonda della realtà, dove esiste un allineamento con diversi livelli di frequenza che esprimono differenti livelli dell’esistenza. Il processo attraverso cui l’informazione implicita si allinea con l’antenna intuitiva umana può essere riconosciuto come un allineamento con le frequenze del campo vibrazionale in cui siamo immersi, che costituisce l’origine e la vera natura della realtà. A proposito del suono emesso dalla voce umana quando viene sperimentato l’approccio cognitivo, la voce emette un suono integrato col sé.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo processo è che l’emissione di frequenze pure vocali ha una straordinaria capacità di riequilibrio energetico sull’organismo, come è emerso da una serie di ricerche che sono state svolte nel laboratorio Vocal Sound sul tema della risposta umana al suono della voce. Inoltre le frequenze pure sono registrabili in processi dove ascolto e comprensione si svolgono a livelli estremamente espansi”.” –
– “L’Informazione può riequilibrare il quadro bioenergetico di un organismo attraverso le frequenze pure emesse dal suono di una voce. La voce che emette, non sceglie la tecnica o il suono da emettere, ma quella voce è orientata e SI suona da sé, mentre la consapevolezza della voce che emette è allineata sull’organismo che riceve il suono. L’organismo che riceve, dopo tale processo, presenta un ri-equilibrio misurabile del suo quadro bioenergetico generale”.” –
– “ Possibili equivalenze tra energia vitale e bioquantica.
Il CARATTERE EPIGENETICO DELLA SALUTE si manifesta liberando l’informazione dell’energia vitale e sboccando la sua comunicazione per tramite un flusso di Biofotoni e Biofononi che transitano dai livelli vibrazionali quantici verso l’equilibrio di base.” –
– “ Per la Psicoacustica.
La psicofisica studia le reazioni dei soggetti sottoposti a stimoli sonori che sono forniti.
Il dominio della psicoacustica si può suddividere in due diversi campi di osservazione: a) la capacità dell’udito di valutare le caratteristiche fisiche dei suoni: b) quella di coglierne le variazioni. Sia in un caso che nell’altro è fondamentale il concetto di soglia, termine coi quale in biologia e psicologia si intende genericamente il valore minimo di intensità di stimolazione necessaria perché si verifichi una certa risposta biologica o psicologica. Quando, in psicofisica, l’interesse è rivolto a determinare la differenza tra stimoli percepibili e stimoli non percepibili si parli di soglia assoluta; quando, invece si vuole determinare la minima variazione apprezzabile, si parla di soglia differenziale. Nella pratica, tuttavia, più che il valore assoluto della variazione interessa il rapporto percentuale di questa con il valore dell’intensità dello stimolo iniziale, come, del resto, enunciato dalla legge di Weber: “uno stimolo deve essere aumentato di una frazione costante del suo valore perché la differenza cominci a diventare percepibile”.
Come in tutti i fenomeni dell’ambito biologico, i valori ottenuti dai rilevamenti hanno significato statistico. Sono, in questo caso, la media delle risposte di un gruppo d’ascolto costituito da un certo numero di soggetti scelti col criterio dell’omogeneità (soprattutto per quanto riguarda l’età) e posti nelle medesime condizioni sperimentali.
Nell’intento di ottenere risultati più agevolmente quantificabili, nelle ricerche di psicoacustica vengono usati prevalentemente suoni puri, in tale accezione chiamati toni, così come rumori opportunamente calibrati come, per es., il rumore bianco.” –
– “Per i Chakra e la scala musicale.
Secondo le pratiche di yoga, se un Chakra è un pò “scordato” e non vibra in armonia, esso può essere ri-accordato attraverso un processo di vibrazione simpatetica. Questo è un concetto base della terapia. Le vibrazioni armoniose alla frequenza corretta entrano direttamente nel campo di rotazione del Chakra e hanno l’effetto di portare quella sequenza vibrazionale del Chakra indietro alla sua frequenza propria così che possa funzionare efficientemente come un transduttore di energie provenienti dal campo di energia universale richiesto dagli organi e ghiandole associati al chakra.” –
Quindi, PARLANDO DI VIBRAZIONI TERAPEUTICHE non si contempla una terapia vibrazionale del suono (seppure in fisioterapia vengono usati sia ultrasuoni che delle pedane vibrazionali con vibrazioni meccaniche a varie frequenze, allo scopo riabilitativo) ma le vibrazioni sonore in se in questo caso possono essere un rilevatore e conduttore a cui poter fare riferimento per capire come l’energia (fisica quantistica) ed i fenomeni energetici avvengano (anche su scala vibrazionale) e come il terapista possa coscientemente riconoscerla, utilizzarla e veicolarla nell’azione riabilitativa della CST.
Grazie per la Vostra Attenzione.
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